È appena terminato un periodo in cui tanti lavoratori si sono goduti le meritate ferie, approfittando della neve (per gli amanti della montagna) o del caldo (per chi preferisce mete turistiche in zone lontane dall’Italia), ma anche semplicemente riposandosi stando a casa.
Tuttavia, anche in questo inizio del 2023, il trend non è cambiato; nella giornata del 4 gennaio, in Sardegna, un ragazzo di soli 22 anni ha perso la vita sul lavoro schiacciato da due camion.
Un’altra giovane vita spezzata; pochi sono venuti a conoscenza di questo fatto increscioso, forse perché quando si è in vacanza si allenta l’attenzione su fatti di cronaca; il maggior quotidiano regionale ha dedicato un articolo all’incidente e alla morte del ragazzo a pagina 44…
Tali fatti meriterebbero uno spazio rilevante su organi di stampa e di comunicazione, così come ampia copertura su radio e reti televisive; tutti insieme dobbiamo informare, spiegare, analizzare, evidenziare i rischi presenti in azienda e diffondere ai lavoratori la cultura della sicurezza, anche e soprattutto verso coloro che non hanno maturato una grande esperienza professionale, come nel caso della vittima di Sassari.
Altrimenti si continuerà a scrivere di morti sul lavoro e si continuerà a ribadire che servono più controlli; ma una piramide si costruisce dal basso… Iniziamo a parlarne, a scriverne tutti quanti e a dare la giusta importanza a episodi di questo genere. Lo si è cominciato a fare, correttamente per gli incidenti stradali; perché non farlo anche per gli incidenti sul lavoro?