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Sono sottoposte a controllo analitico le aziende che detengono scarichi idrici di tipo industriale, vale a dire contenenti sostanze inquinanti derivanti dal ciclo di produzione, che possono avere alterato la qualità dell’acqua utilizzata, o che hanno acque di dilavamento delle superficie esterne che possono essere contaminate.
D.Lgs 152/06, parte III, Regolamenti Regionali n. 3 e 4/2006, Autorizzazioni Provinciali/Comunali.
Per chi supera i valori limite prescritti nell’autorizzazione: sanzione amministrativa da € 3.000 a € 30.000, nel caso di acque reflue industriali o con sostanze pericolose arresto da 6 mesi a 3 anni e ammenda da € 6.000 fino a € 120.000.
Per chi non effettua le analisi previste dall’autorizzazione: sanzione amministrativa da € 1.500 a € 15.000 o nel caso di sostanze pericolose arresto fino a 2 anni.
Il controllo della qualità delle acque di scarico viene eseguito tramite l’intervento di tecnici prelevatori specializzati che eseguono la raccolta dei campioni in conformità con le norme di riferimento nazionali e internazionali, in linea con le richieste contenute nei provvedimenti autorizzativi emanati dagli enti di gestione e controllo. I campioni sono gestiti e trasportati al laboratorio accreditato per l’analisi, con modalità controllate al fine di garantirne l’integrità.
La periodicità del controllo analitico è fissato dagli atti autorizzativi e può essere molto variabile: dal controllo annuale (anche ai fini della determinazione e del controllo della congruità della tariffa) a controlli molto più frequenti (mensili, quindicinali, ...).